Morano Calabro
(Cosenza)



694 mt. sul livello del mare - abitanti: 5.266 - Kmq. 112.34

Il paese è abbarbicato come un presepe su una collina tondeggiante, è facilmente raggiungibile sia da nord che da sud tramite l'Autostrada SA-RC, che dalla Statale 19 delle Calabrie, antica via regia.

Nel 159 a.C. fu stazione sulla via Popilia, che collegava Roma con il Sud. Di grande importanza è il decreto con il quale, nel giugno del 1861, Vittorio Emanuele III° aggiungeva a Morano l'appellativo di Calabro per distinguerlo da Morano sul Po.

Ambiente paesistico

L'abitato di Morano appare nella sua bellezza medievale già provenendo dall'autostrada.

Centro agricolo e di villeggiatura estiva dell'alta valle del Coscile. Pittoresco paese facente parte del Parco del Pollino posto su un suggestivo colle conico in cima al quale sono presenti i ruderi di un castello, il caseggiato degrada con una caratteristica distesa di tetti sui quali spiccano artistici comignoli.

Patrimonio storico-artistico ed archeologico.

Nel paese, la cui regolarissima struttura urbana ispirò Cornelis Escher per una delle sue visionarie architetture, si visitano la quattrocentesca e rara chiesa di San Bernardino, con il chiostro, la grandiosa e barocca Collegiata della Maddalena, l’imponente fortezza svevo-normanna e, lì accanto, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, ove si conservano quattro statue di Pietro Bernini, padre di Gian Lorenzo. Merita una visita il Museo dell'Agricoltura e della Pastorizia.

Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia
Temporaneamente collocato in un'ala dell'edificio delle locali Scuole Elementari, è un museo di storia della cultura materiale nato a metà degli anni Ottanta dall'ampliamento della mostra Contadini e pastori a Morano tra passato e presente. E' articolato in nove sezioni. Un posto preminente occupano quelle che illustrano le basi materiali della civiltà agro-pastorale del territorio di Morano: il territorio e il paesaggio urbano, le acque e la loro utilizzazione; l'abitato. Di particolare interesse anche la sesta sezione, che illustra, attraverso i numerosi attrezzi e le schede esplicative che li accompagnano, la tecnologia rurale e la sua evoluzione.
Interessante la qualità e la quantità dei materiali raccolti, come pure l’intelligente disposizione, dovuta al fondatore, Francesco Mainieri, appassionato studioso del paesaggio e delle tradizioni.

la chiesa di San Bernardino
La chiesa, proprio all'ingresso del paese, rarissimo esempi di architettura quattrocentesca in Calabria, è stata ampiamente rimaneggiata nel XVII secolo. E’ preceduta da un bellissimo portico a quattro arcate, con resti di affreschi sulle pareti interne.

la Collegiata della Maddalena
Di probabile fondazione angioina, la Collegiata è stata ricostruita nella prima metà del XVI secolo e completamente rifatta in stile barocco nella metà del Settecento. Bellissime le decorazioni in maioliche policrome della cupola. All’interno, un bellissimo coro ligneo, databile al 1792, con stalli intagliati e intarsiati.

Centro Studi Naturalistici Il Nibbio
Il Centro espone al pubblico un notevole numero di specie faunistiche, collocate tutte in grandi diorami che rappresentano alcuni tra gli ambienti più significativi del Pollino e della Calabria. Il diorama riproduce in scala reale, mediante accurate ricostruzioni, porzioni di ambiente naturale - con tutti gli elementi che lo caratterizzano - ove vengono collocati gli animali.
Il Centro è in Vico Annunziata 11, in prossimità del Castello Normanno.

Servizi ed altre risorse complementari:

Morano Calabro
veduta dal basso
della città antica
foto di A.Salzano

Ricordata col nome di Muranum nella lapide di Polla relativa alla via romana Annia, Morano dovette essere un centro di importanza nel primo medioevo, importanza protrattasi nei secoli seguenti fino a dopo l'Unità d'Italia quando con l'emigrazione verso le Americhe la cittadina perse all'incirca metà della popolazione che assommava a più di dieci mila persone.

La conica forma dell'abitato è dominata dai ruderi di un castello normanno, rifatto nel '500, ma che affonda le sue radici in un sostrato forse romano e dalla mole della collegiata dei santi Pietro e Paolo.

L'interno trinavato della chiesa custodisce un gruppo di statue marmoree, uscite dalla bottega napoletana di Pietro Bernini sul finire del XVI o degli inizi del XVII secolo.

Stupenda è l'Immacolata di Pedro Torres e piena di richiami rinascimentali la Pietà attribuita al Pomarancio. Al rilevante artigianato locale sono da assegnare il grandioso coro ligneo dei Fusco e le statue lignee della Candelora dell’Immacolata intagliate da Giovan Pietro Cerchiaro nella seconda metà del seicento.

Gioiello assai raro nell’intera Calabria è poi la croce processionale d’argento donata da Antonello De Sassone nel 1445.

Attraversiamo il dedalico centro storico, caratterizzato da scalette e angiporti, per giungere alla chiesa di S. Nicola dove, nel succorpo medioevale è stato allestito un piccolo museo nel quale potremo osservare una preziosa statuetta del XVI secolo, raffigurante la Madonna di Trapani e un ricchissimo Trono per l’esposizione del Santissimo eseguito in argento nel XVIII secolo.

Grandioso è poi il dipinto con il Giudizio Universale, dipinto da Angelo Galtieri nel 1739.

Pochi passi e si visiterà la collegiata della Maddalena, chiesa assai vasta e luminosa, scrigno contenente una vera e propria quadreria barocca, due statue della Madonna col Bambino in marmo, provenienti dalla Sicilia, la più bella delle quali è stata scolpita da Antonello Gagini nel 1505. Il bel coro dei Fusco è sormontato da un altare di stile fantaghiano al centro del quale è una statua della Donna di Magdalo scolpita forse da Michelangelo Naccherino sul fini,e del '500. Un colossale organo domina la cantoria elaborato da Fedele Lo Tufo sulla metà del '700.

In sacrestia è momentaneamente conservato il Polittico di Bartolomeo Vivarini (1477) proveniente dalla chiesa di S. Bernardino che col suo convento risale al 1400.

Una sosta merita il Convento dei Cappuccini, oasi di pace e di serafica allegrezza degna dei più veri seguaci del Santo Poverello.

La chiesa è ricca di altari in legno intagliato, sormontati da statue, tra le quali quella dell'Addolorata è da ascrivere a Giacomo Colombo, opere tutte delle brave maestranze francescane.

Una strada campestre ci porta ai ruderi del Colloreto, fondato nel 1550 dal beato Bernardo da Rogliano.

Il monastero raggiunse una notevole ricchezza, finita miseramente nel 1752 con la sua soppressione per indegnità dei monaci.

Di lì un sentiero sale tra; boschi, costeggiando un ruscello, fino alla base del Pollino.

 

Musei:

Il Nibbio, Centro Studi Naturalistici del Pollino - vico II Annunziata, II Tel. 0981/30745
Museo dell'Agricoltura e della Pastorizia - c/o Scuole Elementari, via Tufarello -Tel. 0981/31021

Strutture Ricettive:

Agriturismi:

La Locanda del Parco c.da Mazzicamino -Tel. 0981/31304
Terra Rossa c.da Terra Rossa -Tel. 0981/30336

Affittacamere:

Le Pratoline c.da Campotenese -Tel. 0981/33960
La Panoramica c.da Mangioppo -Tel. 0981/31910

Hotel Ristoranti:

Al Convento via Provinciale -Tel. 0981/31594
Regina uscita A3 Campotenese Tel. 0981/33768
Villa San Domenico via Paglierina. 13 -Tel. 0981/30588

Ristoranti Pizzerie:

Al Convento via Provinciale -Tel. 0981/31594
Al Postiglione c.da S. Rocco -Tel. 0981/30527
La Cantina p.za Croce, 21 -Tel. 0981/31034
La Casereccia via A. Moro -Tel. 0981/31597
La Fattoria c.da Campotenese -Tel. 0981/33950
Nido del Falco c.da Crocifisso -
Tel. 330/958021/347/4671657
San Rocco c.da San Rocco

Pizzerie Paninoteche:

Buffalo BilI via N. De Cardona - Tel. 347/4671657/330/958021
Il Casolare via A. Moro -Tel. 0981/30104

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